Il turismo golfistico: dagli albori alla Ryder Cup 2022
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Il turismo golfistico: dagli albori alla Ryder Cup 2022
Il turismo
sportivo legato al golf rappresenta indubbiamente un perfetto esempio di turismo sportivo.
Il golf è uno sport, ampiamente
praticato in Europa (6,5 milioni di giocatori) e prossimo ad un’ampia
diffusione anche in Italia. Partendo da una base di 44.802 tesserati nel 1992,
è arrivato, infatti, a raggiungere i 71.907 tesserati nel 2003 con un incremento
del 60,5%. Nel solo 2003 la Federazione Italiana Golf ha assistito ad una
crescita dei propri iscritti del 7%, il più alto tasso registrato tra tutte le
federazioni sportive riconosciute dal CONI. Nello stesso periodo i campi
(certificati, promozionali e pratica) sono passati da 169 a 310 con un
incremento del 83,4%. Il golf, più di altri sport, è (ed è stato) in grado di
stimolare e potenziare il turismo sportivo, attraendo nel nostro paese numerosi
viaggiatori anche dall’ Estero, in particolare dal nord-Europa (Norvegia,
Svezia, Danimarca). Il turista golfista, infatti, è, per sua natura,
continuamente in viaggio alla ricerca di nuovi campi: mediamente il 75% dei
giocatori che effettua vacanze all’estero dichiara di scegliere campi sempre diversi.
Quello del golf è un turismo in grado di generare un ottimo indotto economico
sul territorio ospitante, in quanto:
- La presenza media di un turista golfista è 7 giorni, superiore a quella di altri turismo (3,4 giorni per gli stranieri);
- La spesa pro-capite generata dai turisti del golf è 150/180 euro, con una maggiore spesa rispetto alle altre tipologie di turismo (50/55 euro);
- L’accompagnatore del golfista, non essendo direttamente coinvolto nel gioco, spende la propria vacanza godendo le attrattive ambientali – culturali – gastronomiche che si trovano nell’area del polo golfistico.
Al fine di
applicare una corretta strategia di marketing per attrarre nuovi turisti golfisti
si rivela, quindi, quanto mai opportuno conoscere i loro profili di domanda in
base allo status, alla capacità di spesa, all’ ‘avidità’ (ovvero la voglia "irrefernabile" di testarsi su nuovi
campi da gioco), all’interesse al territorio.
L’andamento del numero dei tesserati
alla Federgolf ha presentato nell’ultimo decennio tassi di incremento
costantemente positivi, confermando l’enorme crescita di interesse per questo
sport nel nostro paese. Secondo gli ultimi dati della Federgolf i tesserati
sono oltre 91.000 (di cui il 71%
maschi) con un incremento rispetto al 1998 del 66%. Sul totale dei tesserati
(circa 3.850.000) alle 45
Federazioni Sportive Nazionali il golf incide per circa il 2,5% affermandosi
tra i 15 sport più praticati in Italia (alle prime 3 posizioni troviamo nell’ordine
calcio, pallacanestro, pallavolo. Il golf che si assesta al 12 posto è di poco preceduto
dal Judo -2,6%- e dagli sport invernali-
2,8% [1].
Il dato fondamentale è che nel mondo
giocano a golf oltre 60 milioni di persone (1 persona su 100) ed esistono
33.700 campi , in Europa praticano questo sport 6,5 milioni di persone e ci
sono 6.200 campi; quindi da un raffronto con l’Italia, dove i tesserati sono costantemente in
crescita e “solo” una persona su mille pratica il golf, la rapidissima crescita
del numero di campi da golf dai 260 del 2003 ai 350 del 2007 [2]
(includendo campi pratica, promozionali e certificati) ci conferma che
attualmente il nostro paese ha tutte le possibilità di veder crescere la
diffusione e la pratica di questa
disciplina sportiva. In tal senso l’iniziativa del tesseramento libero
(green-fee) attivata dalla Federgolf che consente l’accesso ai percorsi di
tutti i Circoli e le Associazioni affiliate alla FIG mediante pagamento di una
quota giornaliera, ha rappresentato un incentivo importante per l’incremento
dei giocatori di golf all’interno del nostro paese.
Il gioco del golf in virtù di alcune sue
caratteristiche peculiari e delle specificità dei suoi praticanti si
rivela un attivatore di turismo estremamente interessante perché:
- coniuga perfettamente ambiente e sport (due metalinguaggi contemporanei)
- offre spazi outdoor e indoor (il campo da golf in sè e la club house, luogo di aggregazione parte integrante di questo sport)
- genera una sorta di “effetto moltiplicatore” in quanto il golfista “addicted” desidera conoscere e provare il maggior numero di campi possibile. Mediamente il 75% dei giocatori che effettua vacanze all’estero dichiara di scegliere campi sempre diversi e mettersi alla prova su nuovi percorsi "challenging". Questo desiderio si abbina alla necessità di dover giocare durante tutti i periodi dell’anno e stimola la ricerca di destinazioni con clima temperati dove è possibile giocare in qualsiasi stagione quando nel luogo di residenza abituale non è possibile per ovvie cause climatiche (esempio i giocatori del Nord Europa che frequentano i campi da gioco prevalentemente in Spagna, Turchia o Tunisia che hanno sono praticabili 365 giorni l'anno).
Il
turismo del golf si rivela, dunque, un efficace strumento di
destagionalizzazione dei flussi turistici, in quanto è praticato sempre di più
anche in inverno e in primavera. I campi da golf possono e devono essere
considerati, perciò, delle opportunità per aumentare la qualità dell’offerta
turistica territoriale ed accrescere l’indotto, soprattutto in considerazione
della spesa pro capite, del numero delle notti di permanenza e del consumo di
attività accessorie dei turisti golfisti e dei loro accompagnatori non golfisti.
Sono
circa 25milioni i turisti che ogni anno scoprono i percorsi del golf, nel 1989
erano 7,9 milioni, nel 2000 13milioni [3]ed
il numero è destinato a crescere esponenzialmente.
Le
presenze annue in Italia di turisti golfisti che arrivano dall’estero sono
circa 250 mila (pari all’1% del totale mondiale). La Spagna, una delle dirette concorrenti
in questo settore, ne registra 1,1 milioni e il Portogallo supera il milione.
Il divario da superare è ancora notevole, le quote di mercato da conquistare
non mancano, ed è l’Italia a presentare i più alti margini di crescita rispetto
a due realtà ormai affermate quali la Spagna e il Portogallo [4]La
recente assegnazione del luogo di svolgimento della Ryder Cup del 2022 ad uno
dei campi da golf storici di Roma creerà un importante indotto: questa è la
terza manifestazione sportiva al mondo per presenze, ma anche per impatto
mediatico. Muove circa 300 mila persone nell'arco di una settimana di gara ed
il centro media può essere equiparato a quello delle Olimpiadi. Questo evento
non porterà solo un numero notevole di presenze di turisti spettatori, ma
amplificherà anche la notorietà delle strutture per i golfisti nel polo
turistico di Roma.
In
Italia il mercato dell’incoming golfistico – turistico è ancora agli albori e
le proposte italiane arrivano ancora sui mercati internazionali in maniera
episodica, individualizzata e non coordinata. Di fatto ad oggi non esiste una
politica di promozione coordinata del movimento turistico – golfistico del
paese Italia. Occorre, dunque, creare efficaci sinergie con gli operatori
turistici locali e gli operatori del settore per ampliare ed arricchire
l’offerta e far conoscere sia in Italia che all’estero le novità del panorama
golfistico italiano (i nuovi campi; le convenzioni con i golf hotel) . E’ importante, infatti, sia attirare turisti
golfisti dall’estero che spingere i golfisti italiani a “tradire la loro
tendenza a cercare di soddisfare i loro bisogni di turismo sportivo all’estero”
per sperimentare l’offerta golfistica del nostro territorio ora che è in
crescita, sia al livello qualitativo che quantitativo.
In
quest’ottica il golf può essere considerato nuova linfa e parte integrante per
l’offerta turistica; oltretutto, grazie al clima mite in molte regioni,
l’Italia potrebbe facilmente attrarre i golfisti nordeuropei soprattutto nella
stagione invernale, ne consegue che questo specifico sport è uno strumento
essenziale di destagionalizzazione dell’offerta; l’elemento prezzo infatti è
uno dei fattori determinanti sia per la scelta della destinazione, sia per la
scelta del periodo di viaggio.
Inoltre
diverse ricerche in tema di turismo golfistico confermano come le destinazioni golf
hanno dato maggiore attenzione all'immagine e alla reputazione della
destinazione stessa a causa del loro potere di influenzare la scelta del
consumatore. Le destinazioni di golf possono massimizzare i vantaggi derivanti
dalla particolarità delle strutture golfistiche e dalla loro qualità per creare
o rafforzare la loro reputazione, in particolare è determinante in questo sport,
l'importanza della raccomandazione e del passaparola che influenza le
percezioni di potenziali utenti.[5]
Ovviamente,
la selezione della destinazione golf è naturalmente influenzata dalle caratteristiche
tecniche dei campi da golf; destinazioni con campi da golf famosi e impegnativi
rappresentano un grande appeal per i consumatori, purché i campi non siano
eccessivamente difficili, o si rivelino noiosi, perché in questi specifici casi
si assiste ad una frustrazione oggettiva del turista golfistico, che trasforma
la vacanza in una esperienza poco soddisfacente.
Per i motivi sopra menzionati, la Ryder Cup che si disputerà a Roma nel 2022 rapresenta un importante volano per l'economia locale e l'indotto che svilupperà questa manifestazione, notoriamente attrattore non solo per numerosi spettatori ma anche giocatori non professionisti che prima e dopo l'evento vorrano provare il campo di gioco. Di coseguenza il flusso turistico direttamente pertinente all'evento non andrà individuato solamente durante la manifestazione, ma si evidenzierà nel periodo precedente e successivo con un aumento delle presenze, sia di turisti golfisti in senso lato nella città di Roma, sia direttamente nel campo da gioco di Marco Simone; già dalle edizioni precedenti, disputate in altre location, sappiamo dell'esistenza di questo fenomeno che funge da moltiplicatore nei risultati in termini di richiamo turistico per la città e la sua comunità.
Inoltre, fino al 2027 e con l'obiettivo principale della diffusione del golf in Italia, verranno organizzati oltre 100 eventi nel nostro paese, tra cui 11 edizioni dell'Open d'Italia, 88 gare dell'Italian Pro Tour e 30 eventi del percorso Road to Roma.
In sintesi, per il golf italiano, poter ospitare ed organizzare la Ryder Cup 2022 è un successo di portata rilevante (è la prima volta che questa gara si disputa in un paese differente dagli USA o dal Regno Unito), che decreta indubbiamente l’ingresso della nazione "nell'Olimpo" di questo sport. La vittoria assume un valore ancora più significativo se si considera il livello degli avversari superati nella sfida per ospitare la Ryder Cup 2022: tutti paesi con una grande tradizione golfistica come Germania, Spagna, Austria, Danimarca e Turchia.
[1] Fonte Censis
Servizi e Osservatori statistici per lo sport dati provvisori, Dicembre 2007
[2] Elaborazioni
Censis Servizi su dati Isnart/Unioncamere, 2005 e 2006
[3] fonte:
IAGTO-International Association Golf Tour Operators 2006
[4] Rapporto
Turismo ACI 2008
[5]
Mangold, Miller, & Brockway, 1999
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